martedì 15 aprile 2025

Le dinamiche del tradimento e il valore della fedeltà di Giuseppe Lubrino




Il tradimento, considerato per antonomasia, è da sempre legato alla figura di Giuda Iscariota, uno dei dodici discepoli, poi divenuti Apostoli, scelti da Gesù. L'analisi delle dinamiche del tradimento e del valore della "fedeltà" è ancora oggi oggetto di riflessione. Gesù aveva predetto il tradimento di Giuda, eppure lo aveva scelto.

L'episodio è riportato da tutti e quattro gli evangelisti, sebbene con alcune differenze narrative (cf. Mt 26,14-25, Lc 22,1-6, Mc 14,43-46, Gv 13,21-32). Questo evento assume un ruolo centrale nella narrazione dei Vangeli, rivelandosi determinante per la passione e la gloriosa Resurrezione del Signore.

Giuda, per trenta denari, vende Gesù alle guardie del sinedrio. All'epoca, tale somma era considerata consistente. Nel Vangelo secondo Giovanni, si apprende che, prima della consegna effettiva di Gesù ai soldati del tempio, Giuda non solo aveva venduto il Signore, ma aveva anche sottratto denaro dalla cassa del tesoro (cf. Gv 12,4-6).

Giuda appare quindi come un uomo tormentato, con una certa bramosia di ricchezza, desideroso che Gesù si manifestasse nella "Gloria" per acquisire una posizione di privilegio e prestigio agli occhi delle autorità religiose e politiche del tempo, nonché nei confronti degli altri apostoli. Era un uomo ambizioso e temerario, disposto a tutto pur di raggiungere il suo obiettivo: fama e ricchezza. Ed è questa bramosia che lo rende “schiavo di sé stesso” lo “imprigiona” e lo conduce fino a maturare l’idea di compiere il gesto estremo. Lui deliberatamente, “per partito preso”, non vuole “accogliere” integralmente gli insegnamenti del Maestro. Giuda è mosso da un’ideologia che potremmo definire “politica” e non è disposto al “cambiamento”, alla “conversione”. Questa “chiusura” è alla base della sua involuzione e del suo fallimento, che gli farà esperienza di una profonda delusione che lo porterà alla morte. Il valore della “fedeltà” oggi appare minato da tutte le parti ed è “compromesso” in tutti gli ambiti relazionali. Sembra quasi che essere “fedeli” sia fuori moda. Gesù in contrapposizione a tale tendenza, insegna che la “fedeltà” è possibile ed è fonte di gioia e di realizzazione piena. 


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