“Questa è la pace del Cristo Risorto, una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante. Proviene da Dio, Dio che ci ama tutti incondizionatamente […]. Il male non prevarrà! Siamo tutti nelle mani di Dio. Pertanto, senza paura, uniti mano nella mano con Dio e tra di noi andiamo avanti. Siamo discepoli di Cristo. Cristo ci precede. Il mondo ha bisogno della sua luce. L’umanità necessita di Lui come il ponte per essere raggiunta da Dio e dal suo amore […]. Sono un figlio di Sant’Agostino, agostiniano, che ha detto: “con voi sono cristiano e per voi vescovo”. In questo senso possiamo tutti camminare insieme verso quella patria che Dio ci ha preparato […]. Oggi è il giorno della Supplica alla Madonna di Pompei. Nostra Madre Maria vuole sempre camminare con noi, stare vicino, aiutarci con la sua intercessione e il suo amore”.
Papa Leone XIV irrompe nella storia della Chiesa con parole che infiammano e toccano il cuore di tutti! Un Papa che si contraddistingue per umiltà e sapienza. Si pone nei confronti del mondo con dolcezza, in punta di piedi, ma con chiarezza e autorevolezza di chi sa quello che dice. Un uomo dall’elevato spessore teologico-culturale, dí formazione agostiniana, cita la celebre domenicana, ‘Dottore della Chiesa’ e compatrona d’Italia e d’Europa ovvero santa Caterina da Siena! Cristo è il ‘Ponte’ e il centro dell’esistenza. Cristo costituisce il punto di partenza e il traguardo del cammino cristiano, è l’Alfa e l’Omega’. Gesù è il ‘buon pastore’ e la ‘Luce del mondo’, chiare, forti, incisive le citazioni tratte dagli scritti biblici giovannei. Omaggia con profondo rispetto, gratitudine il suo predecessore Papa Francesco. Infine, prima della Benedizione “Urbi et Orbi” un accorato appello ai fedeli ad ‘impugnare la corona del Rosario” e a rivolgersi con affetto filiale a Maria. Un Papa che vuole porre al centro del suo ‘monus’ petrino: “senza paura l’annuncio del Vangelo” in un mondo in continua trasformazione. Leone XIV vuole essere il Papa che attraverso il ‘dialogo’ desidera seminare nel campo del mondo la pace, da non intendersi come un ‘valore’ umano e astratto, bensì la ‘pace di Gesù Risorto’! L’esistenza credente si svolge nel ‘qui ed ora’ della storia ma tende alla ‘patria eterna’ del Cielo. Leone XIV non ha ‘paura’ di parlare della dimensione escatologica della fede! L’umanità desidera apprendere, sviluppare, acquisire una spiritualità profonda e incarnata. C’è bisogno di rinsaldare nel cuore del popolo di Dio la solidità della fede. Le persone hanno bisogno di un ‘conforto’, un ‘supporto’ e una ‘speranza’ concreta e trascendente al tempo stesso. Lo spaccato tra conservatori e progressisti sarà troncato o alimentato dall’elezione del nuovo Successore di Pietro Papa Leone XIV? Il Papa costituisce un punto di equilibrio tra i due fronti pare si dimostra essere il giusto ‘compromesso’ tra le due opposte fazioni e quindi il garante dell’unità. Papa Leone XIV è vicino alla gente ma al tempo stesso ci si augura che con rigore teologico sia chiaro nell’esposizione dei contenuti della fede, fermo nella sua missione di annuncio del Vangelo di Gesù Cristo. In tal senso è stata significativa anche la prima omelia di Leone XIV all’interno della quale è possibile ‘rintracciare’ il pensiero di Prevost. Egli parte dal fondamento biblico del ministero petrino (cf. Mt 16,16-18) e focalizza- nuovamente- la sua attenzione sull’identità e la centralità di Gesù Cristo. Rileva, inoltre, una delle endenze molto diffuse oggi all’interno di una certa ‘cultura’ contemporanea la quale, non di rado, riduce la figura di Gesù Cristo ad un semplice maestro e profeta umano. Papa Leone XIV afferma con chiarezza e fermezza quanto segue: Gesù è il Cristo, il Figlio del Dio vivente, cioè l’unico Salvatore e il rivelatore del volto del Padre. Una concezione di Gesù a mero filantropo rischia di rendere la fede un ‘affare’ banale, senza senso. L’essere umano odierno si lascia,invece, più irrimediabilmente a attirare dai ‘nuovi idoli’ del tempo presente: sicurezza (autoprodotta), tecnologia, potere, denaro, successo, piacere.
Si leggano ancora le sue parole:
Eppure, proprio per questo, sono luoghi in cui urge la missione, perché la mancanza di fede porta spesso con sé drammi quali la perdita del senso della vita, l’oblio della misericordia, la violazione della dignità della persona nelle sue forme più drammatiche, la crisi della famiglia e tante altre ferite di cui la nostra società soffre e non poco.
La Chiesa di Leone XIV intende porsi a servizio dell’umanità con la seguente consapevolezza:
Essa sia sempre più città posta sul monte (cfr Ap 21,10), arca di salvezza che naviga attraverso i flutti della storia, faro che illumina le notti del mondo.
Ebbene, occorre ora lasciar governare la barca di Pietro al suo nuovo Pastore. Tuttavia, le premesse fin qui evidenziate lasciano ben sperare che, il Nuovo Successore di Pietro sulla scia dei suoi predecessori intende promuovere una rinnovata riscoperta della fede ponendo la figura di Cristo al centro del suo insegnamento, esortando a riscoprire la devozione autentica a Maria, riaffermare dimensione escatologica della fede ovvero la vita eterna.
Questi tre aspetti sembrano caratterizzare il nuovo ponteficato di Leone XIV.
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